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Meditazione è presenza

Cosa intendiamo per presenza?
Cosa ci fa essere presenti in questo momento e cosa invece ci porta fuori da questa possibilità di esserlo?
Generalmente per automatismo, siamo presi da ansie che innescano pensieri ed emozioni che ci fanno vivere in un futuro che non arriva mai.
Altro automatismo creato da un modo di vivere inconsapevole è vivere bloccati da ricordi di esperienze traumatiche passate che suscitano pensieri limitanti ed emozioni di paura. Non ci serve analizzare per quale motivo succeda questo, come non ci serve giudicare noi stessi, ciò che ci succede e la nostra stessa esistenza.
C’è una buona notizia!
Ad emergere nel presente, è la realtà in tutta la sua potenza. Siamo vivi qui e ora con tutte le nostre potenzialità. Ci riveliamo a noi stessi nel momento in cui ci fermiamo e manifestiamo ai nostri occhi ciò che siamo. A questo serve la pratica meditativa!
Con dedizione, lungimiranza, perseveranza e Amore ci dedichiamo alla nostra cura, a ciò che i ricercatori, antichi alchimisti, chiamavano e chiamano tutt’ora il “ricordo di sè”.
Ci sono profondità differenti di percepire la propria presenza e questa profondità è data dalla nostra capacità di non identificarci con emozioni e pensieri che ci sbalzano nel passato e nel futuro: non sto parlando di reprimerli o cercare di allontanarli, nessuno di noi è in grado di controllare ciò che si scatena nella nostra mente.
Piano piano ci stacchiamo da tutto ciò che non ci permette di fare esperienza di sè e diventiamo osservatori.
Il nostro obiettivo quindi, non è di arrestare tutti pensieri e trovare la pace ma caso mai, quello di trovare una modalità nuova per relazionarci in modo diverso con i nostri pensieri. Nell’osservare ci riveliamo a noi stessi e nel rivelarci a noi stessi il panorama della nostra Vita cambia completamente.

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