Ci sono molti approcci per avvicinarsi alla meditazione ma li possiamo riassumere in due macro visioni:
1. Una visione terapeutica, ovvero un approccio legato al benessere in generale che ci fa vedere tutti i benefici della meditazione legati alla riduzione dello stress, delle ansie..
2. Un approccio legato alla filosofia e alla spiritualità.
C’è un momento in cui ci si rende conto attraverso la pratica meditativa che facciamo parte di qualcosa di più grande, un qualcosa di immenso che percepiamo dentro di noi e che è inesprimibile.
Sto parlando di un istinto umano che ci lega al potenziale della trascendenza, l’andare oltre la nostra parte egoistica e comprendere di essere parte di un tutto inesprimibile che è la Vita stessa. E’ così da sempre e da sempre l’uomo è legato a pratiche che lo aiutano a percepire questa verità.
Il feto immerso nel liquido amniotico non ha la percezione dei limiti corporali, è un tutt’uno con la madre e attraverso la madre si sente unito all’universo intero. È questo ricordo e questa nostalgia dell’unità che spinge l’uomo a ritrovare in se stesso questo senso di pienezza, una via di accesso alla saggezza che ci rivela la nostra identità, il segreto delle leggi universali e ci apre all’Amore per la vita.
—> In particolare l’esperienza dell’affidarsi nella meditazione, ci aiuta a ridurre notevolmente la nostra tendenza al controllo e impariamo così ad essere meno rigidi, più fluidi; è un’esperienza che ci aiuta a riposare meglio, a ridurre lo stress aprendoci anche al meraviglioso che è in ognuno di noi.